Wikipedia e le donazioni: dove vanno a finire?
E' una bella domanda questa, che credo molti di voi si siano posti quando, durante il biennio 2011/2012, aprendo una pagina di Wikipedia compariva un messaggio, probabilmente redatto dal presidente (della Wikimedia Foundation) Jimmy Wales, che vi invitava a fare una piccola donazione a Wikipedia.
Credo che nessuno di voi avrebbe pensato che quel messaggio avrebbe portato più o meno 38,5 milioni di dollari all'associazione. Nel messaggio si poteva leggere chiaramente che Wikimedia Foundation si autofinanziava e non riceveva fondi statali per la realizzazione. Si è vero, ancghe perché, secondo alcuni, non sarebbe stato lo stato a pagare, ma il contrario: gira infatti voce che buona parte di quei soldi venga usata "a scopi corruttivi". Non ci sono prove certe che sostengono però quest'ipotesi.
Wikimedia Italia è del tutto estranea a questo fatto: “ Per noi il problema non si pone – racconta a Wired.it Maurizio Codogno, portavoce dell’associazione – visto che, come capita con pochi altri Paesi, non abbiamo un accordo per la suddivisione dei fondi provenienti dai lettori italiani. Ci finanziamo con il 5 per mille, con la quota associativa dei 400 membri, con donazioni volontarie dirette al capitolo italiano. Solo fra 2009 e 2010 abbiamo avuto un accordo di quel tipo, dal 2011 abbiamo invece ricevuto un solo contributo per la Wikimedia Conference di quest’anno, intorno ai 40mila euro. Fine”. Sul quadro complessivo Codogno tende invece a gettare acqua sul fuoco: “ La Gardner ha lanciato un allarme generale – continua – è sempre meglio stare attenti, senz’altro. Ma quando parla di fatti più specifici ci vengono più dubbi. Anche perché è difficile sapere cosa accada in altri gruppi. In ogni caso, non fasciamoci la testa. E comunque, in generale, sarebbe meglio che i fondi andassero ai progetti più che ai gruppi locali. Anche se ce ne sono molti che, per il bacino d’utenza ristretto, hanno diritto a una redistribuzione visto che fanno fatica ad autofinanziarsi”.
E' una bella domanda questa, che credo molti di voi si siano posti quando, durante il biennio 2011/2012, aprendo una pagina di Wikipedia compariva un messaggio, probabilmente redatto dal presidente (della Wikimedia Foundation) Jimmy Wales, che vi invitava a fare una piccola donazione a Wikipedia.
Credo che nessuno di voi avrebbe pensato che quel messaggio avrebbe portato più o meno 38,5 milioni di dollari all'associazione. Nel messaggio si poteva leggere chiaramente che Wikimedia Foundation si autofinanziava e non riceveva fondi statali per la realizzazione. Si è vero, ancghe perché, secondo alcuni, non sarebbe stato lo stato a pagare, ma il contrario: gira infatti voce che buona parte di quei soldi venga usata "a scopi corruttivi". Non ci sono prove certe che sostengono però quest'ipotesi.
Wikimedia Italia è del tutto estranea a questo fatto: “ Per noi il problema non si pone – racconta a Wired.it Maurizio Codogno, portavoce dell’associazione – visto che, come capita con pochi altri Paesi, non abbiamo un accordo per la suddivisione dei fondi provenienti dai lettori italiani. Ci finanziamo con il 5 per mille, con la quota associativa dei 400 membri, con donazioni volontarie dirette al capitolo italiano. Solo fra 2009 e 2010 abbiamo avuto un accordo di quel tipo, dal 2011 abbiamo invece ricevuto un solo contributo per la Wikimedia Conference di quest’anno, intorno ai 40mila euro. Fine”. Sul quadro complessivo Codogno tende invece a gettare acqua sul fuoco: “ La Gardner ha lanciato un allarme generale – continua – è sempre meglio stare attenti, senz’altro. Ma quando parla di fatti più specifici ci vengono più dubbi. Anche perché è difficile sapere cosa accada in altri gruppi. In ogni caso, non fasciamoci la testa. E comunque, in generale, sarebbe meglio che i fondi andassero ai progetti più che ai gruppi locali. Anche se ce ne sono molti che, per il bacino d’utenza ristretto, hanno diritto a una redistribuzione visto che fanno fatica ad autofinanziarsi”.
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