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Xiaomi e la fantasia che non c'è.


Xiaomi nacque 4 anni fa in Cina, con lo scopo di rappresentare un'alternativa ai grandi marchi tecnologici che si aggiudicavano e continuano tuttora a mantener sotto il proprio controllo una grande fetta di mercato. Ed in effetti, come confermano dati oggettivi, Xiaomi è il marchio più venduto in campo tecnologico s tutto il territorio cinese. Ma ciò non avviene nel resto del mondo. 
La proprietà intellettuale e il copyright sono salvaguardati da numerose leggi in molti stati del mondo, anche se in alcuni queste leggi si affievoliscono o, addirittura, non esistono. 

Il successo di Xiaomi, proprio come quello di Samsung, nasce da un'incontrollata voglia e bisogno di copiare, perché questo è il termine giusto, quello che insieme a Bill Gates ha diritto e deve essere riconosciuto come il CEO più carismatico del mondo: Steve Jobs. Xiaomi difatti non si è fermata solo al prodotto e agli spot pubblicitari, come ha fatto Samsung, ma pensando di ottenerne un buon risultato, ha copiato perfino il keynote Apple che, come tutti gli esperti sapranno, si distigue per il finale "One more thing…" . 

Quelli di Xiaomi non sembrano condividere il motto di Apple "Think Different", anzi pare l'abbiano modificato "Don't think different, copy and paste". 
Come potrete notare, rassegnati, dalle foto qui, Mi Box è identico a Apple Tv, MiPad è una brutta copia di iPad Mini e iPhone 5C messi insieme, Mi Router Mini è pressoché identico a Apple Magic Trackpad, Mi Power Bank a iPod, mentre la foto che Xiaomi ha usato per la sua fotocamera è la stessa utilizzata da Apple per Aperture. Al colmo della disperazione, e soprattutto del ridicolo, hanno anche rubato vaie foto, da cui sono state rimosse scritte e segni, anche a national Geographic. 

E adesso viene il bello, anzi "One More Thing": Xiaomi ha persino copiato una startup riguardo il progetto Pressy, che sarebbe una sorta di chiodino da infilare nello slot per auricolari e cuffie di un device Apple. Non c'è che dire, complimenti per la fantasia.



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