Sembrava già grande la mappa di GTA5, che può comunque vantare i suoi 36 km quadrati di estensione, ma come grandezza del mondo di gioco No Man's Sky, in arrivo in un prossimo futuro in esclusiva su PS4 e PC, si piazza su tutto un altro livello. Il termine corretto per descrivere il mondo di gioco non è infinito, anche se è un termine che gli si avvicina molto: grazie ad un sistema procedurale effettuato dal computer, l'universo esplorabile conta esattamente, come ha confermato lo sviluppatore di Hello Games Sean Murray, 18.446.744.073.709.551.616 pianeti differenti (il numero di stelle presenti nella Via Lattea si aggira tra i 200 e i 400 miliardi) con una diversa flora e fauna, abitanti e caratteristiche climatico-ambientali proprie. Soltanto per fare un esempio, se qualche giocatore desiderasse cimentarsi nell'impresa di esplorare tutti questi pianeti, passando un secondo su ognuno, impiegherebbe 585 miliardi di anni.
È sorprendente come un team relativamente piccolo, formato da 10 persone di cui solo 7 a lavoro su No Man's Sky, sia riuscito in un'impresa apparentemente impossibile: il computer elabora i pianeti di gioco in modo che, una volta che ci si allontana da uno di questi, esso "cessi di esistere", per poi ricomparire al nostro ritorno; il motore grafico fa in modo che più la navicella si avvicina ad un pianeta, maggiori sono i dettagli visibili: prima le montagne e i canyon, poi i mari, le colline, le pianure, ed infine ogni singolo albero, cespuglio o roccia. Non resta che attendere, sapendo che quello venturo sarà un inverno ricco di sorprese.
È sorprendente come un team relativamente piccolo, formato da 10 persone di cui solo 7 a lavoro su No Man's Sky, sia riuscito in un'impresa apparentemente impossibile: il computer elabora i pianeti di gioco in modo che, una volta che ci si allontana da uno di questi, esso "cessi di esistere", per poi ricomparire al nostro ritorno; il motore grafico fa in modo che più la navicella si avvicina ad un pianeta, maggiori sono i dettagli visibili: prima le montagne e i canyon, poi i mari, le colline, le pianure, ed infine ogni singolo albero, cespuglio o roccia. Non resta che attendere, sapendo che quello venturo sarà un inverno ricco di sorprese.
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